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Negli strumenti di risparmio gestito, indica la strategia adottata dal gestore. \"Sei\" classifica gli investimenti secondo due strategie alternative: la politica \"contro benchmark\" e la politica \"flessibile/total return\".Nel primo caso il gestore tende a replicare un'asset allocation di riferimento, tipicamente rappresentata da un insieme di indici di mercato (ad es. l'indice del mercato azionario europeo, l'indice del mercato obbligazionario americano,ecc.).\r\n La seconda è invece slegata da precisi riferimenti in termini di asset allocation (ad esempio può avere come obiettivo la generazione di un rendimento assoluto indipendentemente dalle condizioni di mercato, attraverso un'asset allocation dinamica ed un rigoroso controllo del rischio).

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Rappresenta il rendimento percentuale di un investimento considerando i flussi monetari da esso generati. L'indicatore di performance utilizzato è il TIR (Tasso Interno di Rendimento).

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E' l'insieme degli investimenti in titoli e altri strumenti finanziari per i quali non è prevista una delega a professionisti per la gestione del portafoglio (es. azioni, obbligazioni, ecc).

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Società di Investimento a Capitale Variabile, ovvero società per azioni con obiettivo unico l'investimento collettivo del patrimonio raccolto attraverso un'offerta al pubblico delle proprie azioni.\r\n Il capitale di una SICAV non è fisso, ma variabile in funzione delle nuove sottoscrizioni e delle richieste di rimborso.

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Indica una stima di quanti anni occorrono, a partire dall'inizio dell'investimento, per azzerare la perdita prevista in un'ipotesi pessimistica di rendimento (ossia il rendimento osservato statisticamente in almeno 95 casi su 100).

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E' il complesso di attività affidate a terzi professionisti, sia in forma collettiva che individuale (es. fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, polizze unit linked, ecc).

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Indica quanto il portafoglio sia diversificato in termini di asset class di riferimento degli strumenti in portafoglio (ad es. per mercato, settore, valuta). Un portafoglio che investe in asset class eterogenee fra loro è un portafoglio ben diversificato. Il beneficio di diversificazione rappresenta il minor rischio di un portafoglio rispetto alla rischiosità dei singoli titoli che lo compongono. Pertanto se la diversificazione è del 40% allora la rischiosità di quel portafoglio è del 40% inferiore rispetto alla rischiosità dei singoli titoli che lo compongono.

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E' possibile assegnare a ciascun titolo una classe di rischio crescente in funzione del suo livello di rischio credito, determinato tramite metodologia quantitativa sulla base della probabilità di insolvenza (default probability) e del tasso atteso di perdita in caso di insolvenza; la classe di rischio credito attribuita al titolo sarà tanto più alta, quanto maggiori saranno la probabilità di insolvenza e la perdita attesa.

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Rappresentata in classi di complessità crescenti (Bassa, Media e Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base dell’esperienza e conoscenza del cliente (derivante dalle risposte al questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano a lui adeguati. La valutazione per Complessità non considera i prodotti sottoscritti prima del 10 marzo 2010 e non più collocabili.

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Espresso in percentuale, rappresenta la quota del patrimonio totale relativa a ciascun emittente (si fa riferimento alla somma di titoli azionari e obbligazionari di uno stesso emittente).

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Espresso in percentuale, rappresenta la quota di patrimonio totale investita in prodotti a complessità Alta e Molto Alta.

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La voce “Movimenti da osservazione precedente”, presente nella sezione “Evoluzione del controvalore” del documento, rappresenta la somma algebrica delle movimentazioni intercorse sul portafoglio nel trimestre di riferimento tra cui i movimenti su conto corrente, gli apporti e le liquidazioni su prodotti in portafoglio, le nuove sottoscrizioni. Non vengono conteggiate all’interno di tale voce le operazioni in corso. Per i monitoraggi avviati dopo il 1 ottobre 2011, la voce “Movimenti da osservazione precedente” è disponibile anche per le movimentazioni intercorse dall’avvio del monitoraggio al trimestre precedente a quello di riferimento. Per ulteriori dettagli in merito può contattare il suo private banker.

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Rappresentano gli investimenti avviati e non ancora conclusi; per questo motivo non possono essere inclusi nelle risorse finanziarie.

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È la somma, in valore assoluto, degli investimenti e disinvestimenti in corso di perfezionamento.

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Il saldo contabile è il risultato della somma algebrica delle operazioni già addebitate/accreditate in conto ad una certa data. Il saldo disponibile corrisponde a quanto può essere effettivamente utilizzato. I due saldi possono essere diversi in quanto il disponibile, a differenza del contabile, tiene conto -ad esempio- di operazioni contabilizzate e non ancora disponibili, di importi prenotati e non ancora contabilizzati e dei fidi.

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E' possibile assegnare a ciascun titolo una classe di rischio crescente (1,2,3 e maggiore di 3) in funzione del suo livello di rischio credito, determinato tramite metodologia quantitativa sulla base della probabilità di insolvenza (default probability) e del tasso atteso di perdita in caso di insolvenza; la classe di rischio credito attribuita al titolo sarà tanto più alta, quanto maggiori saranno la probabilità di insolvenza e la perdita attesa.

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Rappresentata in classi di complessità crescenti (Minima, Bassa, Media, Alta, Molto Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base dell’esperienza e conoscenza del cliente (derivante dalle risposte al questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano a lui adeguati. La valutazione per Complessità non considera i prodotti sottoscritti prima del 10 marzo 2010 e non più collocabili.

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Rappresenta l’esposizione alle valute in cui sono denominati gli strumenti finanziari che compongono il portafoglio di un fondo d’investimento e l’eventuale utilizzo di strategie di copertura su tali valute volte a ridurre l’effetto causato sui rendimenti dalle fluttuazioni dei tassi di cambio. I movimenti valutari possono infatti influenzare i rendimenti di un fondo d’investimento principalmente in due modi: sul valore della quota, nel caso di fondi denominati in una valuta diversa dalla valuta dell’investitore (per esempio un fondo denominato in Dollari Usa per l’investitore italiano); sugli strumenti finanziari sottostanti, nel caso di fondi che investono in sottostanti denominati in diverse valute (le oscillazioni tra le valute degli strumenti in portafoglio e la valuta base del fondo influenzano il risultato finale).

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la minusvalenza (capital loss) o la plusvalenza (capital gain) rappresentano rispettivamente il saldo negativo o positivo derivante dalla compravendita di valori mobiliari.

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