Per fattori di sostenibilità E-S-G, si intendono aspetti di natura ambientale (E), sociale (S), di buona governance (G) su cui si concentrano i Prodotti Finanziari e Servizi di investimento.
In questo senso, la Banca ha adottato un modello di classificazione E-S-G dei Prodotti Finanziari e Servizi di Investimento differenziato per tipologia di prodotto/servizio.
In particolare, fondi comuni di investimento, ETF, gestioni patrimoniali e prodotti di investimento assicurativi, sono classificati:
I titoli obbligazionari ed azionari sono classificati E, S, G utilizzando i 17 Sustainable Development Goals (SDGs) in termini ambientali e sociali, definiti nel 2015 dall'accordo di Parigi. La metodologia prevede che il singolo emittente (e, conseguentemente, i titoli da questo emessi) sia qualificato sostenibile qualora almeno un SDG sia allineato a tali obiettivi e nessun SDG non lo sia, essendo invece accettabili situazioni di neutralità. È comunque possibile che una specifica emissione di un emittente non sostenibile possa essere considerata sostenibile se presenta specifiche caratteristiche di sostenibilità, ad esempio in ragione di vincoli puntuali di utilizzo della relativa raccolta (cd. "Bond sostenibili/Green" o "Bond ESG"). Ai fini della classificazione di tale tipologia di titoli, si verifica che la singola emissione sia strutturata nel rispetto di uno dei framework internazionalmente riconosciuti.
Inoltre, per i certificates, si valorizzano le caratteristiche sia dell'emittente sia del sottostante. A livello di emittente, si verifica se lo stesso sia qualificabile sostenibile in base alla metodologia rappresentata per azioni ed obbligazioni. Per quanto attiene ai sottostanti, la metodologia applicata differisce a seconda del tipo di sottostante tempo per tempo rilevante, applicandosi i medesimi criteri in precedenza descritti a seconda che il sottostante sia costituito da prodotti di risparmio gestito oppure da azioni, obbligazioni e relativi indici¹. Per quanto attiene invece agli indici di tasso, cambio o commodity, gli stessi non sono considerati idonei a integrare il requisito di sostenibilità.
In tutti i casi in cui la Banca verifica la coerenza dell'operazione o del Portafoglio rispetto alle Preferenze di Sostenibilità espresse dal Cliente in sede di Profilatura, nell'ambito dei fattori E-S-G indicati come rispondenti al modello di classificazione adottato dalla Banca, indica mediante un'evidenza grafica (ad esempio, sottolineatura/grassetto/asterisco etc.) quelli coerenti con le Preferenze di Sostenibilità espresse dal Cliente.
In particolare, nell'ambito del Questionario “Analisi degli Obiettivi di Investimento” il Cliente può, tra gli altri, indicare i fattori E e/o S e/o G che preferisce vengano presi in considerazione dai suoi investimenti nonchè specificare ulteriormente le sue Preferenze di Sostenibilità indicando se sia interessato a:
Ai sensi del Regolamento (UE) 2019/2088 (cd. «Regolamento SFDR» o «SFDR»), si definisce «investimento sostenibile» un investimento in un'attività economica che contribuisce a un obiettivo ambientale, misurato, ad esempio, mediante indicatori chiave di efficienza delle risorse concernenti l'impiego di energia, l'impiego di energie rinnovabili, l'utilizzo di materie prime e di risorse idriche e l'uso del suolo, la produzione di rifiuti, le emissioni di gas a effetto serra, nonchè l'impatto sulla biodiversità e l'economia circolare o un investimento in un'attività economica che contribuisce a un obiettivo sociale, in particolare un investimento che contribuisce alla lotta contro la disuguaglianza, o che promuove la coesione sociale, l'integrazione sociale e le relazioni industriali, o un investimento in capitale umano o in comunità economicamente o socialmente svantaggiate a condizione che tali investimenti non arrechino un danno significativo a nessuno di tali obiettivi e che le imprese che beneficiano di tali investimenti rispettino prassi di buona governance, in particolare per quanto riguarda strutture di gestione solide, relazioni con il personale, remunerazione del personale e rispetto degli obblighi fiscali.
Al riguardo, la Banca indica per ciascun prodotto/servizio di investimento, ove disponibili, le seguenti informazioni :
Ai sensi del Regolamento (UE) 2020/852 (cd. «Regolamento Taxonomy») si definisce «investimento sostenibile» un investimento in una o più attività economiche considerate ecosostenibili in quanto:
I PAI rappresentano le c.d. «esternalità negative» delle attività economiche ossia gli effetti delle decisioni di investimento e delle consulenze in materia di investimenti che determinano incidenze negative sui fattori di sostenibilità. I PAI sono elencati nei Regulatory Technical Standard (RTS) al Regolamento SFDR e sono differenziati in PAI di tipo ambientale e PAI di tipo sociale dividendosi in obbligatori e opzionali.
Il rischio di sostenibilità è il rischio connesso ad un evento o condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento. Il Rating ESG (o Rating di sostenibilità) è un giudizio sintetico che mira a misurare la resilienza ai rischi ESG a lungo termine finanziariamente rilevanti dal punto di vista ambientale, sociale e di governance. Per l’illustrazione della politica adottata della Banca rispetto all’integrazione dei rischi di sostenibilità e della modalità con cui la Banca prende in considerazione i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità (Principle Adverse Impact) si rimanda al documento «Politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità e informazioni sugli effetti negativi sui fattori di sostenibilità nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti e nell’ambito della distribuzione assicurativa».
Comprendono ulteriori informazioni relative alle caratteristiche di sostenibilità differenziate per tipologia di Prodotto Finanziario e Servizio di investimento. In particolare, si fa riferimento:
- Green Bond, con riferimento alle obbligazioni allineate ai Green Principles ICMA con impiego diretto dei proventi che rientrano nelle categorie green ICMA. I “Green Bond Principles” ICMA promuovono l’integrità nel mercato dei Green Bonds attraverso delle linee guida che hanno l’obiettivo di incentivare la trasparenza, la divulgazione e la trasmissione di informazioni. I Green Bond ICMA sono qualsiasi tipo di strumento obbligazionario i cui proventi vengono impiegati esclusivamente per finanziare o rifinanziare, in tutto o in parte, nuovi e/o preesistenti progetti ambientali;{{br/}}- Social Bond con riferimento alle obbligazioni allineate ai Social Principles ICMA con impiego diretto dei proventi che rientrano nelle categorie social ICMA. I "Social Bond Principles" ICMA promuovono l’integrità nel mercato dei Social Bonds attraverso delle linee guida che hanno l’obiettivo di incentivare la trasparenza, la divulgazione e la trasmissione di informazioni. I Social Bond ICMA sono qualsiasi tipo di strumento obbligazionario i cui proventi vengono impiegati esclusivamente per finanziare o rifinanziare, in tutto o in parte, nuovi e/o preesistenti progetti sociali;{{br/}}- Sustainability Bond, con riferimento alle obbligazioni in cui l’impiego dei proventi o un ammontare equivalente è direttamente utilizzato per finanziare o rifinanziare una combinazione di progetti ambientali e sociali così come definiti dalle Sustainability Bond Guidelines ICMA; {{br/}}- Transition Bond, con riferimento alle obbligazioni emesse al fine di facilitare la transizione dell’emittente verso modelli di business maggiormente sostenibili. Tali obbligazioni, in particolare, sono allineate ai contenuti previsti dal Climate Transition Handbook ICMA ma gli ambiti di utilizzo dei proventi non ricadono tra quelli strettamente previsti dai Green Bond e Social Bond Principles;{{br/}}- Sustainability-linked Bond, con riferimento ai prestiti obbligazionari che presentano caratteristiche finanziarie e/o strutturali (tipicamente la cedola) che possono variare a seconda che l'emittente raggiunga o meno obiettivi di sostenibilità predefiniti, allineati ai Sustainability Linked Bond Principles ICMA;
Con Categoria SFDR (Sustainable Financial Investments Disclosure Regulation) si fa riferimento alla classificazione dei fondi, ETF, gestioni patrimoniali e prodotti di investimento assicurativi disposta dal Regolamento (EU) 2019/2088 (Regolamento SFDR) relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari. In base all’integrazione dei criteri ESG nelle politiche di investimento, i prodotti sono classificati dalla Società Prodotto in tre distinte categorie, individuate e disciplinate dai seguenti articoli del Regolamento SFDR:{{br/}}{{b}}• Articolo 6:{{/b}} prodotti che non hanno uno specifico focus sulle tematiche ESG.{{br/}}{{b}}• Articolo 8:{{/b}} prodotti che promuovono caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione delle stesse, nel rispetto dei presidi di buona governance.{{br/}}{{b}}• Articolo 9:{{/b}} prodotti che presentano un obiettivo di investimento sostenibile, nel rispetto dei presidi di buona governance.
I prodotti finanziari e i servizi di investimento, in funzione delle proprie caratteristiche e dei propri obiettivi di investimento, possono rispondere alle preferenze di sostenibilità espresse dai clienti attraverso il questionario di profilatura ed essere pertanto classificati secondo tre fattori di sostenibilità (E – Ambientale, S – Sociale, G – di buona Governance). In particolare sono classificati:{{br}}E - ambientale: se prevedono una quota minima di investimenti ecosostenibili o in attività economiche che contribuiscono a obiettivi ambientali o prendono in considerazione i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità di tipo ambientale{{br}}S – sociale: se prevedono una quota minima di investimenti sostenibili e/o in attività che contribuiscono a un obiettivo sociale o prendono in considerazione i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità di tipo sociale{{br}}Per essere classificati E e/o S tutti i prodotti devono sempre rispettare prassi di buona governance e, quindi, sono classificati anche “G – buona Governance”{{br}}{{i}}Per ulteriori dettagli circa la classificazione ESG dei prodotti di investimento, si rimanda ai criteri adottati per la valutazione di adeguatezza pubblicati sul sito internet dell’Intermediario.{{/i}}
Si intende la scelta del cliente di investire in prodotti finanziari e servizi di investimento che tengono in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale, di buona governance (Prodotti ESG).{{br}}La Banca segnala la percentuale di portafoglio investita in prodotti ESG coerenti con le preferenze di sostenibilità dichiarate in sede di profilatura.
Il rischio di sostenibilità è il rischio connesso ad un evento o condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento.{{br}}Il Rating ESG (o Rating di sostenibilità) è un giudizio sintetico che mira a misurare la resilienza ai rischi ESG a lungo termine finanziariamente rilevanti dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.
La Banca ha adottato un modello di classificazione dei prodotti finanziari inclusi nella propria gamma di offerta che,con riferimento ai prodotti di risparmio gestito (OICR,ETF,prodotti di investimento assicurativi e gestioni di portafogli), trova fondamento nella classificazione fornita dalle Società prodotto in base alle prescrizioni del Regolamento (UE)2019/2088 (cd.“SFDR”), dei relativi Regulatory technical standards (cd.RTS) e del Regolamento (UE)2020/852, cd.«Regolamento Taxonomy».Relativamente agli strumenti per i quali è verificato l’allineamento rispetto agli SDGs, la metodologia adottata dal Gruppo Intesa Sanpaolo prevede la valutazione del grado di allineamento rispetto alle componenti definite da “MSCI ESG Research” nell’ambito del proprio framework metodologico “SDG Alignment Methodology”.Tenuto conto delle informazioni acquisite dalle Società prodotto, la coerenza dei prodotti con le Preferenze di sostenibilità viene valutata secondo le logiche illustrate nel documento “Politiche sull'integrazione dei rischi di sostenibilità e informazioni sui principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nella prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti e nell'ambito della distribuzione assicurativa”, anche definito «Politiche sulla Sostenibilità», pubblicato nella specifica sezione “Sostenibilità” del sito della Banca (https://group.intesasanpaolo.com/it/sostenibilita/governo-sostenibilita/policy-di-sostenibilita/investimenti-e-assicurazioni), cui si rimanda per ulteriori dettagli e informazioni.
¹ A loro volta gli indici sono classificati sulla base delle informazioni fornite direttamente dall’Index Provider ovvero sulla base dei componenti dell’indice stesso, secondo gli indici sopra citati.
Possono essere definite come insieme di strumenti finanziari con caratteristiche omogenee in termini di tipologia, divisa di negoziazione, area geografica, ecc. Sei distingue quattro “Macro Asset Class” (Azionario, Obbligazionario, Monetario, Altro), ciascuna delle quali è scomponibile in un ulteriore livello di dettaglio.
Identifica l’insieme di strumenti finanziari con caratteristiche omogenee in termini di tipologia, divisa di negoziazione, area geografica, ecc. Direct Advisory distingue sei macro asset class (monetario, obbligazionario, azionario, monetario valute estere, alternative, altro), ciascuna delle quali è scomponibile in un ulteriore livello di dettaglio (asset class).
Il grafico mostra una stima della variabilità del rendimento di un portafoglio in un determinato orizzonte temporale secondo diverse ipotesi di rendimento. I valori rappresentati sono stati determinati sulla base di proiezioni probabilistiche basate sull'andamento storico dei mercati finanziari. Al di sopra dello scenario pessimistico sono compresi i rendimenti statisticamente osservati in almeno 95 casi su 100. Al di sopra dello scenario ottimistico quelli osservati in corrispondenza di 5 casi su 100.
Rappresentazione grafica della variabilità del rendimento di un portafoglio in un determinato orizzonte temporale secondo diverse ipotesi di rendimento (scenari). I valori sono determinati sulla base di stime probabilistiche basate sull'andamento storico dei mercati finanziari. Sono rappresentati tre possibili scenari di rendimento: pessimistico, medio, ottimistico. L’area delimitata dagli scenari pessimistico e ottimistico comprende il 90% degli scenari simulati: non sono rappresentati il 5% degli scenari peggiori e il 5% degli scenari migliori.
Viene determinato per ogni investitore tenendo conto della sua situazione finanziaria, della sua propensione al rischio, dei suoi obiettivi e della sua esperienza in materia di investimenti. Ogni profilo è rappresentato su una scala di valori compresi tra "prudente (1)" e "aggressivo (5)". A ciascun profilo corrisponde un livello di rischiosità massima espresso in termini di VaR.
Con “Preferenze di Sostenibilità” si intende la scelta del Cliente di investire in prodotti finanziari che tengono in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale, di buona governance (Prodotti ESG).
È un giudizio sintetico che mira a misurare la resilienza ai rischi ESG a lungo termine finanziariamente rilevanti dal punto di vista ambientale, sociale e di governance.
Indica, in percentuale, il rapporto tra la rischiosità del capitale allocato su un progetto d'investimento rispetto alla rischiosità dell'intero patrimonio.
Misura il contributo di uno strumento finanziario, di un’asset class, alla determinazione del livello di Rischio Mercato (VaR) del portafoglio del cliente.
È il rischio connesso ad un evento o condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento.
Rappresenta il rischio del Portafoglio. E' una misura statistica che quantifica la massima perdita potenziale che il Portafoglio può subire, con una probabilità del 95% e nell'arco temporale di tre mesi, espressa in percentuale rispetto al controvalore del medesimo. Ad esempio un VaR pari a 3 indica che su un patrimonio di 100.000 euro la massima perdita potenziale su un arco temporale di tre mesi è pari a 3.000 euro. Esiste comunque il 5% di probabilità di subire una perdita maggiore.
Indica la suddivisione del portafoglio tra le varie classi di attività finanziarie, quali azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari.
Negli strumenti di risparmio gestito, indica la strategia adottata dal gestore. "Sei" classifica gli investimenti secondo due strategie alternative: la politica "contro benchmark" e la politica "flessibile/total return".Nel primo caso il gestore tende a replicare un'asset allocation di riferimento, tipicamente rappresentata da un insieme di indici di mercato (ad es. l'indice del mercato azionario europeo, l'indice del mercato obbligazionario americano,ecc.). La seconda è invece slegata da precisi riferimenti in termini di asset allocation (ad esempio può avere come obiettivo la generazione di un rendimento assoluto indipendentemente dalle condizioni di mercato, attraverso un'asset allocation dinamica ed un rigoroso controllo del rischio).
Rappresenta il rendimento percentuale di un investimento considerando i flussi monetari da esso generati. L'indicatore di performance utilizzato è il TIR (Tasso Interno di Rendimento).
E' l'insieme degli investimenti in titoli e altri strumenti finanziari per i quali non è prevista una delega a professionisti per la gestione del portafoglio (es. azioni, obbligazioni, ecc).
Società di Investimento a Capitale Variabile, ovvero società per azioni con obiettivo unico l'investimento collettivo del patrimonio raccolto attraverso un'offerta al pubblico delle proprie azioni. Il capitale di una SICAV non è fisso, ma variabile in funzione delle nuove sottoscrizioni e delle richieste di rimborso.
Indica una stima di quanti anni occorrono, a partire dall'inizio dell'investimento, per azzerare la perdita prevista in un'ipotesi pessimistica di rendimento (ossia il rendimento osservato statisticamente in almeno 95 casi su 100).
E' il complesso di attività affidate a terzi professionisti, sia in forma collettiva che individuale (es. fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali, polizze unit linked, ecc).
Misura l’eterogeneità di un portafoglio attraverso più variabili di analisi, sia quantitative sia qualitative, permettendo un esame dettagliato dei portafogli dei clienti tramite un singolo indicatore per ogni variabile di analisi e un indicatore unico di sintesi dato dalla composizione dei diversi indicatori. Più precisamente, la diversificazione complessiva di portafoglio può assumere valori compresi tra 0 e 100, ed è calcolata come somma ponderata di tre componenti: diversificazione del rischio di mercato, diversificazione del rischio di credito e diversificazione del rischio di concentrazione. A loro volta queste tre componenti possono essere il risultato dell’aggregazione di più indicatori di maggior dettaglio. Una buona diversificazione riduce il rischio a cui è esposto il portafoglio, in quanto limita l’impatto che può derivare dal minor rendimento di uno specifico strumento.
E' possibile assegnare a ciascun titolo una classe di rischio crescente in funzione del suo livello di rischio credito, determinato tramite metodologia quantitativa sulla base della probabilità di insolvenza (default probability) e del tasso atteso di perdita in caso di insolvenza; la classe di rischio credito attribuita al titolo sarà tanto più alta, quanto maggiori saranno la probabilità di insolvenza e la perdita attesa.
Vengono considerate le possibili perdite, calcolate sulla base della probabilità di default degli emittenti presenti nel portafoglio, che non devono essere superiori al livello massimo di perdita associato al profilo finanziario dell’investitore.
Rappresentata in classi di complessità crescenti (Bassa, Media e Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base dell’esperienza e conoscenza del cliente (derivante dalle risposte al questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano a lui adeguati. La valutazione per Complessità non considera i prodotti sottoscritti prima del 10 marzo 2010 e non più collocabili.
Viene verificato che il livello di complessità di ciascuno strumento finanziario detenuto in portafoglio sia coerente con il livello di esperienza e conoscenza del cliente in materia di investimenti. L’inadeguatezza viene segnalata anche in presenza di un solo strumento inadeguato.
Espresso in percentuale, rappresenta la quota del patrimonio totale relativa a ciascun emittente (si fa riferimento alla somma di titoli azionari e obbligazionari di uno stesso emittente).
Espresso in percentuale, rappresenta la quota del patrimonio totale relativa a ciascun emittente (si fa riferimento alla somma di titoli azionari e obbligazionari di uno stesso emittente).
Viene verificato che ciascun emittente presente nel portafoglio, distinguendo i titoli azionari da quelli obbligazionari, non superi i limiti massimi definiti tempo per tempo dalla Banca.
Viene verificato che i prodotti in portafoglio espressi in valute diverse dall’euro, inclusi quelli in divise ad alto rendimento e/o appartenenti a paesi emergenti, non superino i limiti massimi di concentrazione definiti dalla Banca.
La voce “Movimenti da osservazione precedente”, presente nella sezione “Evoluzione del controvalore” del documento, rappresenta la somma algebrica delle movimentazioni intercorse sul portafoglio nel trimestre di riferimento tra cui i movimenti su conto corrente, gli apporti e le liquidazioni su prodotti in portafoglio, le nuove sottoscrizioni. Non vengono conteggiate all’interno di tale voce le operazioni in corso. Per i monitoraggi avviati dopo il 1 ottobre 2011, la voce “Movimenti da osservazione precedente” è disponibile anche per le movimentazioni intercorse dall’avvio del monitoraggio al trimestre precedente a quello di riferimento. Per ulteriori dettagli in merito può contattare il suo team di Direct Banker.
Rappresentano gli investimenti avviati e non ancora conclusi; per questo motivo non possono essere inclusi nelle risorse finanziarie.
È la somma, in valore assoluto, degli investimenti e disinvestimenti in corso di perfezionamento.
Il saldo contabile è il risultato della somma algebrica delle operazioni già addebitate/accreditate in conto ad una certa data. Il saldo disponibile corrisponde a quanto può essere effettivamente utilizzato. I due saldi possono essere diversi in quanto il disponibile, a differenza del contabile, tiene conto -ad esempio- di operazioni contabilizzate e non ancora disponibili, di importi prenotati e non ancora contabilizzati e dei fidi.
Per SFDR si intende il Regolamento (EU) 2019/2088 relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari.
E' possibile assegnare a ciascun titolo una classe di rischio crescente (1,2,3 e maggiore di 3) in funzione del suo livello di rischio credito, determinato tramite metodologia quantitativa sulla base della probabilità di insolvenza (default probability) e del tasso atteso di perdita in caso di insolvenza; la classe di rischio credito attribuita al titolo sarà tanto più alta, quanto maggiori saranno la probabilità di insolvenza e la perdita attesa.
Espresso in percentuale, rappresenta la quota di patrimonio totale investita in prodotti a complessità Alta e Molto Alta.
Viene verificato che nel trimestre non siano state effettuate operazioni in numero superiore ai limiti definiti dalla Banca in base alla tipologia di prodotti oggetto delle operazioni e al profilo finanziario dell’investitore.
Rappresentata in classi di complessità crescenti (Minima, Bassa, Media, Alta, Molto Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base dell’esperienza e conoscenza del cliente (derivante dalle risposte al questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano a lui adeguati.
Rappresentata in classi di complessità crescenti (Minima, Bassa, Media, Alta, Molto Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base dell’esperienza e conoscenza del cliente (derivante dalle risposte al questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano a lui adeguati.
Rappresentata in classi di complessità crescenti (Minima, Bassa, Media, Alta, Molto Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base del livello di esperienza e conoscenza più alto tra quello dei suoi Legali Rappresentanti/Delegati (derivante dalle risposte da questi fornite nel questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano adeguati.
Rappresentata in classi di complessità crescenti (Minima, Bassa, Media, Alta, Molto Alta), fornisce un’indicazione circa la complessità di uno strumento finanziario; sulla base del livello di esperienza e conoscenza più alto tra quello dei suoi Legali Rappresentanti/Delegati (derivante dalle risposte da questi fornite nel questionario di profilatura) si determina l’insieme di strumenti finanziari che si reputano adeguati.
Misura l’esposizione alle principali valute di un portafoglio o di un singolo strumento finanziario, i cui rendimenti possono essere influenzati dalle variazioni dei tassi di cambio. Per i prodotti di risparmio gestito viene considerato l’eventuale utilizzo da parte del gestore di strategie di copertura su tali valute, volte a ridurre l’effetto causato sui rendimenti dalle fluttuazioni dei tassi di cambio.
La minusvalenza (capital loss) o la plusvalenza (capital gain) rappresentano rispettivamente il saldo negativo o positivo derivante dalla compravendita di valori mobiliari.
Rappresenta il saldo positivo o negativo di un progetto di investimento, calcolato come differenza fra il controvalore attuale progetto e le relative risorse apportate (apporti iniziali e movimenti successivi).
Con riguardo al livello di esperienza e conoscenza in materia di investimenti, /$Banca$/ determina il profilo in base ad una scala di 5 livelli. Il livello viene assegnato sia sulla base delle risposte fornite nel questionario di profilatura, sia in base alle esperienze di investimento rilevate negli archivi interni della Banca. Di seguito si riporta la scala dei profili di esperienza e conoscenza:
Le ricordiamo pertanto che disporre di un profilo aggiornato è condizione necessaria per operare nell’ambito del servizio di consulenza in materia di investimenti e sottoporre quindi ogni sua operazione a una preventiva valutazione di adeguatezza e al monitoraggio periodico del suo portafoglio.{{br}}Per questo la invitiamo a comunicare in ogni momento alla Banca le variazioni intervenute rispetto alle informazioni precedentemente rese.
Viene verificato che nel trimestre non siano state effettuate operazioni in numero superiore ai limiti definiti dalla Banca in base alla dimensione del portafoglio amministrato e al livello di esperienza e conoscenza dell’investitore.
È misurato attraverso il VaR (Value at Risk) e viene verificato che il VaR dell’intero portafoglio non sia superiore al livello massimo di VaR associato al profilo finanziario dell’investitore. Il VaR è utilizzato per rappresentare il rischio sia del singolo prodotto finanziario sia del portafoglio complessivo. È una misura statistica che quantifica la massima perdita potenziale, espressa in percentuale, che si può subire con una probabilità del 95%, nell’arco temporale di tre mesi.
Viene verificato che il controvalore finale della parte di portafoglio che soddisfa l'"Obiettivo di Riserva" sia coerente con l’importo minimo di Riserva indicato dal cliente in sede di profilatura.
Viene verificato che il totale degli investimenti di lungo periodo in portafoglio, vale a dire superiore a cinque anni, sia coerente con la percentuale massima destinata a soddisfare le esigenze di lungo periodo indicata dal cliente in sede di profilatura.
Di seguito evidenziamo i limiti di concentrazione per emittente, tipologia strumento ed eventuali franchigie previste dalla Banca:
Emittenti | Soglia importo (franchigia) | Limite concentrazione |
---|---|---|
{{b}}Government G7{{/b}}\r\ncon rating pari o superiore ad AA\r\n\r\n{{b}}Supranational{{/b}}\r\ncon rating pari o superiore ad AA\r\n\r\n{{b}}Repubblica Italiana{{/b}} | - | Nessun limite |
{{b}}Gruppo Intesa Sanpaolo e altre Banche{{/b}}\r\nquotate area Euro con CET1 superiore al 10,5% | 20.000,00 € | 33,00% |
{{b}}Altri emittenti con rating pari o superiore ad A-{{/b}} | 20.000,00 € | 20,00% |
{{b}}Emittenti con rating BBB+, BBB, BBB-{{/b}} | 10.000,00 € | 15,00% |
{{b}}Emittenti senza rating o con rating inferiore a BBB-{{/b}} | 5.000,00 € | 10,00% |
Emittenti | Soglia importo (franchigia) | Limite concentrazione |
---|---|---|
{{b}}Government G7{{/b}}\r\ncon rating pari o superiore ad AA\r\n\r\n{{b}}Supranational{{/b}}\r\ncon rating pari o superiore ad AA\r\n\r\n{{b}}Repubblica Italiana{{/b}} | - | Nessun limite |
{{b}}Gruppo Intesa Sanpaolo e altre Banche{{/b}}\r\nquotate area Euro con CET1 superiore al 10,5% | 30.000,00 € | 33,00% |
{{b}}Altri emittenti con rating pari o superiore ad A-{{/b}} | 30.000,00 € | 20,00% |
{{b}}Emittenti con rating BBB+, BBB, BBB-{{/b}} | 20.000,00 € | 15,00% |
{{b}}Emittenti senza rating o con rating inferiore a BBB-{{/b}} | 10.000,00 € | 10,00% |
Viene verificata la coerenza degli orizzonti temporali degli strumenti in portafoglio con la ripartizione del portafoglio in orizzonti temporali indicata dal cliente in sede di profilatura.
Con riguardo al profilo finanziario, /$Banca$/ aggiorna periodicamente (almeno ogni 3 anni) i profili assegnati alla clientela, verificando l’attualità delle informazioni fornite dal cliente.{{br}}/$Banca$/ individua 4 profili finanziari, differenziati a seconda del profilo di rischio complessivo, assegnati al cliente sulla base delle informazioni raccolte anche tramite il questionario di profilatura. Di seguito si riportano le descrizioni sintetiche degli obiettivi di investimento associati a ciascun profilo:
Con riguardo al profilo finanziario, /$Banca$/ aggiorna periodicamente (almeno ogni 3 anni) i profili assegnati alla clientela, verificando l’attualità delle informazioni fornite dal cliente. /$Banca$/ individua 4 profili finanziari, differenziati a seconda del profilo di rischio complessivo, assegnati al cliente sulla base delle informazioni raccolte anche tramite il questionario di profilatura. Di seguito si riportano le descrizioni sintetiche degli obiettivi di investimento associati a ciascun profilo:
Descrizione sintetica | Descrizione dettagliata | Limite VaR Max associato |
---|---|---|
Attivo | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita molto elevata del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio rilevante e manifesta un’avversione alle perdite trascurabile. | 35,50% |
Dinamico | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita importante del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio significativo e manifesta un’avversione alle perdite limitata. | 17,70% |
Moderato | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita contenuta del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio limitato e manifesta un’avversione alle perdite moderata. | 9,50% |
Conservativo | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato al mantenimento del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio minimo e manifesta un’elevata avversione alle perdite. | 5,40% |
Descrizione sintetica | Descrizione dettagliata | Limite VaR Max associato |
---|---|---|
Attivo | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita molto elevata del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio rilevante e manifesta un’avversione alle perdite trascurabile. | 35,50% |
Dinamico | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita importante del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio significativo e manifesta un’avversione alle perdite limitata. | 17,70% |
Moderato | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato ad una crescita contenuta del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio limitato e manifesta un’avversione alle perdite moderata. | 9,50% |
Conservativo | Persegue un obiettivo di rendimento finalizzato al mantenimento del valore reale degli investimenti. A tal fine, intende assumere un rischio minimo e manifesta un’elevata avversione alle perdite. | 5,40% |
{{b}}Rischio{{/b}}{{br}}È misurato attraverso il VaR (Value at Risk) e viene verificato che il VaR dell’intero portafoglio non sia superiore al livello massimo di VaR associato al profilo finanziario dell’investitore.Il VaR è utilizzato per rappresentare il rischio sia del singolo prodotto finanziario sia del portafoglio complessivo. È una misura statistica che quantifica la massima perdita potenziale, espressa in percentuale, che si può subire con una probabilità del 95%, nell’arco temporale di tre mesi. {{br}}{{b}}Rischio Credito{{/b}}{{br}}Vengono considerate le possibili perdite, calcolate sulla base della probabilità di default degli emittenti presenti nel portafoglio, che non devono essere superiori al livello massimo di perdita associato al profilo finanziario dell’investitore.{{br}}{{b}}Concentrazione Emittenti{{/b}}{{br}}Viene verificato che ciascun emittente presente nel portafoglio, distinguendo i titoli azionari da quelli obbligazionari, non superi i limiti massimi definiti tempo per tempo dalla Banca.{{br}}{{b}}Liquidità/Liquidabilità (Orizzonte temporali degli investimenti){{/b}}{{br}}Viene verificata la coerenza degli orizzonti temporali degli strumenti in portafoglio con la ripartizione del portafoglio in orizzonti temporali indicata dal cliente in sede di profilatura.